Carme 32 (Catullo): traduzione in italiano e testo originale latino

Testo latino del carme 32 di Catullo

Amabo, mea dulcis Ipsitilla,
meae deliciae, mei lepores,
iube ad te veniam meridiatum.
Et si iusseris, illud adiuvato,
ne quis liminis obseret tabellam,
neu tibi lubeat foras abire,
sed domi maneas paresque nobis
novem continuas fututiones.
Verum si quid ages, statim iubeto:
nam pransus iaceo et satur supinus
pertundo tunicamque palliumque.

Traduzione in italiano del carme 32 di Catullo

Ti amerò, mia tenera Ipsitilla,
mia gioia, mia amata,
fammi venire da te nel pomeriggio.
E se lo farai, aiutami così,
non lasciare chiusa la porta,
nè ti piaccia sgusciar fuori,
piuttosto resta in casa e preparati per
giacere nove volte assieme.
A dire il vero, dai, se lo vorrai, comandalo all’istante:
infatti io sono qui, dopo pranzo, sazio e disteso,
sfondo tunica e mantello.

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