Descrizione
Nel carme 101 Catullo descrive le sue azioni compiute per rendere omaggio alla tomba del fratello durante un viaggio in Bitinia svoltosi probabilmente fra il 57 a.C. ed il 56 a.C., al seguito del politico romano Gaio Memmio.
Catullo non descrive più di tanto le sue emozioni, se non alla fine del carme, eppure queste sono fortemente espresse dal testo nelle sue azioni, che proiettano al lettore le sensazioni più profonde del poeta di fronte alle sue riflessioni. Il carme si presenta come un dialogo diretto col fratello morto, o un monologo vista l’impossibilità del fratello di rispondere, se non forse potremmo dire anche una preghiera.
Carme 101: testo in latino
Multas per gentes et multa per aequora vectus
advenio has miseras, frater, ad inferias,
ut te postremo donarem munere mortis
et mutam nequiquam alloquerer cinerem.
Quandoquidem fortuna mihi tete abstulit ipsum.
Heu miser indigne frater adempte mihi,
nunc tamen interea haec, prisco quae more parentum
tradita sunt tristi munere ad inferias,
accipe fraterno multum manantia fletu,
atque in perpetuum, frater, ave atque vale.
Carme 101: traduzione in italiano
Di gente in gente,
di mare in mare ho navigato,
oh fratello, e giungo presso questa tua triste salma,
per portarti il luttuoso assoluto omaggio,
e per parlare inutilmente con le tue ceneri silenziose,
perché il destino ti ha rapito da me, proprio tu,
o abbacchiato fratello, troppo presto da me portato via.
Ora queste offerte, che io ti porgo, come prescrive l’antico
rito degli antenati, dono afflitto per il rito,
accettale con piacere, sono bagnate dal tanto piangere fraterno;
ti congedo per sempre, oh fratello, addio.
Commento
Il carme 101 di Catullo sarà da ispirazione anche ad altri poeti, in particolare a Ugo Foscolo che scriverà la poesia “In morte del fratel Giovanni” usando questo carme come modello.
Per saperne di più:
Leggi la poesia ispirata al carme 101 di Catullo di Ugo Foscolo in questa pagina.